L’imprenditore agricolo Giuseppe Dezio (nella foto sotto), 65 anni, è stato ucciso a coltellate a Vittoria
al termine di una lite con alcuni confinanti della sua proprietà in contrada Alcerito nel Ragusano.
I carabinieri hanno bloccato i presunti assassini. L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore Valentina Botti che è sul luogo del delitto. L’uomo sarebbe morto quasi sul colpo visto che le coltellate, inferte all’addome, hanno leso organi vitali. Uno dei tre fermati è il vittoriese Gaetano Pepi, 70 anni, confinante dell’azienda di Dezio. Gli organi inquirenti stanno cercando di fare luce sull’incresciosa vicenda. La vittima è il cugino (e non il fratello così come si era creduto in un primo momento dopo che la voce dell’omicidio si era diffusa in città) di Angelo Dezio, già vicesindaco e assessore al Comune di Vittoria, oltre ad essere persona molto nota in città. Alla famiglia Dezio sono arrivati numerosi messaggi di cordoglio per l’assurda fine del congiunto. Assieme a Pepi, sono stati fermati i tre figli di quest’ultimo, vale a dire Antonino 42 anni, Alessandro 38 e Marco 26. I quattro, padre e figli, subito dopo che il fatto è stato commesso, si sarebbero dati alla fuga. Ma sono stati catturati dai militari dell’Arma che hanno cinturato la zona (nella foto il luogo del delitto). Le prime ammissioni sono arrivate dopo sei lunghe ore di interrogatorio. I quattro sono stati accompagnati al carcere di contrada Pendente a Ragusa. Il padre ha accusato un malore ed è stato trasportato in ospedale a Ragusa, piantonato naturalmente dai militari dell’Arma.
Sembra che a scatenare il fatto di sangue sia stato il divieto d’accesso a una strada interpoderale posto da Dezio ai danni del presunto assassino. In pratica, Dezio avrebbe impedito a Pepi di portarsi in un podere di sua proprietà raggiungibile soltanto attraverso una trazzera che, invece, era di proprietà dell’ucciso. Da tale circostanza avrebbe preso il via il tragico fatto. Naturalmente, ci sarebbero state già incomprensioni che duravano da una vita. Oggi il tragico epilogo.