“Sul fronte opposto spaccature nette. Non vedo alternative, in questo momento, ai Cinque Stelle. Non dico che il voto di novembre sarà una passeggiata. Anzi, anche per noi sarà difficilissimo. Ma lo scenario attuale è fin troppo chiaro”.
Così il deputato regionale Vanessa Ferreri (nella foto) alla richiesta di capire quale sarà il panorama che potrà svilupparsi da qui a qualche mese in vista delle elezioni regionali d’autunno. “E’ fin troppo evidente l’aria che tira – sottolinea l’on. Ferreri – non tanto per quanto ci riguarda, piuttosto per come la maggioranza sta vivendo questa delicatissima fase. Se parla Crocetta, in Aula, è assente una buona parte di quelli che sulla carta dovrebbero essere i suoi sostenitori, lo stesso accade quando affronta gli argomenti qualcuno della maggioranza con il Governo che è completamente assente. Come dovremmo andare avanti in questo modo? Non è un caso che la scorsa settimana abbiamo perso tre giorni solo per votare un articolo della Finanziaria. E ne restano altri quaranta. Siamo in esercizio provvisorio da quattro mesi. La gente aspetta gli stipendi. E non arrivano. Il consorzio di bonifica di Ragusa ha il personale dipendente che non viene pagato da nove mesi. E tra poco saranno dieci. Devo aggiungere altro?”.
L’on. Ferreri prosegue: “Sì, l’attenzione nei confronti del Movimento Cinque Stelle, per ora, è molto alta. Come faremo se saremo noi a governare? Intanto c’è il problema della burocrazia da risolvere. In questi giorni stanno rispondendo a una mia interrogazione presentata nel 2013. E’ fin troppo comprensibile che siamo al di fuori di ogni opportuna valutazione temporale. Naturalmente, non è solo per questo che occorre sburocratizzare la Regione da un sistema fin troppo elefantiaco ma anche e soprattutto per dare risposte ai cittadini”. L’esperienza dell’on. Ferreri in questi quattro anni e mezzi all’Ars? “In una parola meravigliosa – prosegue – dal rapporto con i cittadini a gente che, negli uffici, si è messa a disposizione per cercare di risolvere tutte le questioni sollevate. Si potrebbero fare molte cose a costo zero e mandare avanti, in maniera normale, l’intera isola. L’Ars si riunisce due-tre volte la settimana, se siamo fortunati. I disegni di legge, non solo quelli del nostro movimento, restano congelati per parecchi mesi, se non addirittura anni. E’ facile intuire che così non si può proprio andare avanti. Occorre modificare del tutto questo andazzo. Riteniamo di avere le carte in regola per potere attuare questo cambiamento. Che più di qualcosa, per ora, non funzioni è fin troppo evidente. Non si spiegherebbe, d’altronde, perché ho presentato quasi più esposti in Procura che interrogazioni. La Sicilia ha bisogno di cambiare. E di cambiare in meglio”.