Sessanta minuti esatti, il tempo che Veronica ha avuto a disposizione, oggi, per pregare sulla tomba del figlio Loris, a Santa Croce Camerina. Sessanta minuti, forse tra quelli passati più in fretta negli ultimi otto mesi di Veronica, rinchiusa dallo scorso dicembre nel carcere di Agrigento con l’accusa di ver ucciso il suo bambino. Una giornata, quella di oggi, preannunciata e che ha riportato nuovamente alla ribalta il piccolo comune ibleo. Impossibile accedere al cimitero, la stampa ha atteso l’arrivo a circa 800 metri dall’entrata principale.
Cimitero blindato. Sebbene l’arrivo fosse previsto per le 18.00, già dalle 15.00 le forze dell’ordine hanno blindato l’area interessata. Sul posto Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Vigili Urbani e Protezione civile. Alle 17.10 circa l’arrivo dell’avvocato Francesco Villardita. Poco dopo, intorno alle 17.30, il cellulare con a bordo la Panarello ha fatto il suo arrivo, impossibile vedere al suo interno. Scortato dalla polizia, il cellulare ha fatto ingresso dall’entrata secondaria in modo da poter raggiungere la tomba del piccolo Loris, sita nell’area nuova del cimitero.
A nessuno è stato permesso di avvicinarsi, anche il personale dipendente è rimasto lontano per tutto il tempo. Intanto si era sparsa la notizia della presenza di Antonella Panarello, notizia immediatamente smentita sia dalla signora erroneamente scambiata per la sorella di Veronica che dalla stessa Antonella. Quest’ultima, infastidita, ha smentito categoricamente la notizia, tra l’altro diffusa da alcuni media, secondo la quale sarebbe stata presente fuori dal cimitero questo pomeriggio. La donna ha aggiunto di non essersi recata lì nemmeno di mattina. Intorno alle 18.30 Veronica ha lasciato il cimitero per fare rientro ad Agrigento.