“Ragusattiva” a cinque stelle, l’altra faccia del grillismo in città, non le manda a dire all’Amministrazione comunale. Nel complimentarsi per l’approvazione della nuova gara per la gestione dei rifiuti che, dicono, rappresenta a Ragusa una svolta epocale, “Ragusattiva” non manca di sottolineare, in una nota, che tutto ciò è potuto accadere nonostante il sindaco Federico Piccitto (nella foto). Cosa vogliono dire? “Dopo otto anni di gestione opaca e clientelare – questa la nota di Ragusattiva – frutto delle scelte dell’ex sindaco Dipasquale, finalmente si volta pagina. Entro l’anno prossimo, in tutta la città, ci sarà la raccolta differenziata al 70%. Si pagherà in base ai rifiuti prodotti e non più in base alla superficie delle abitazioni e, forse, si pagherà anche meno. Ragusa si allineerà così alle città italiane più virtuose come Parma, Trento, Treviso, Pordenone, Salerno, Asti. Ciò grazie all’intuito e alla lungimiranza dell’ex assessore Claudio Conti. Nonostante le resistenze di alcuni sindacati. Nonostante le resistenze di parte dell’opposizione. Nonostante le resistenze di parte della giunta comunale. Nonostante le resistenze del sindaco …. non più portavoce, assente durante la votazione in consiglio insieme a vice sindaco e assessore al bilancio. Giunta abbagliata dal modello Malta (7% di Raccolta Differenziata) proposto dal consigliere Migliore …..Che ve ne pare? La straordinaria bontà del progetto sui rifiuti è certificata dall’approvazione unanime della gara da parte del consiglio comunale, compresa una parte dell’opposizione, con l’imbarazzante assenza in aula di quasi tutta la giunta, a dimostrazione “di una scelta subita e mai voluta”. Che ve ne pare? Ci chiediamo: la raccolta differenziata porta a porta al 70%, con tariffazione puntuale, non è uno dei progetti qualificanti delle amministrazioni a cinque stelle? Alla prossima puntata”. Insomma, un manifesto che è tutto un programma. E che mette in rilievo una serie di vedute lontane anni luce tra i grillini che stanno all’amministrazione e i grillini che seguono “il verbo” dei fondatori. Chi avrà ragione?