Domenica 01 Febbraio 2015, dalle ore 17.30 alle 20.00 circa, verrà proiettato nell’aula del Giudice di Pace di Chiaramonte Gulfi, il Film/Documentario Muostory, realizzato da Guglielmo Panebianco ( Presidente NoMuos Sicilia ). Subito dopo la proiezione ci sarà un dibattito cittadino e gli interventi a cura dei rappresentati del popolo NoMuos.
Come si legge nella descrizione del trailer: “Muostory racconta la storia di settant’anni di occupazione americana, da Lucky Luciano all’istallazione del Muos, evidenziando tutte le complicità politiche servili a livello nazionale, regionale e locale, che hanno fatto della Sicilia la portaerei del Mediterraneo”.
In pratica, si tratta di un documentario che vuole ripercorrere, in chiave critica, 70 anni di storia siciliana, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, con interviste a personaggi della politica locale e nazionale, analizzando tutte le cause e i motivi che hanno portato all’installazione del Muos a Niscemi.
Un appuntamento che capita proprio a ridosso del lancio del terzo satellite denominato “Muos 3”, messo in orbita proprio ieri sera. Salvatore Paravizzini, presidente del comitato cittadino “ChiaramonteSottoAttacco”, spiega: “Il satellite “Muos 3” è stato messo in orbita ieri sera all’1.04 e noi abbiamo seguito in diretta questo lancio dal sito della NASA. Questo satellite metterà in rete le quattro stazioni Muos dislocate sul territorio internazionale. Una di queste è quella di Niscemi. Il lancio, purtroppo per noi, è andato bene e il satellite è già in orbita. E’ stato lanciato precisamente da Cape Canaveral, dall’Air Force Station, in Florida”.
Ma il popolo NoMuos non si ferma, anche se al momento rimane in attesa della sentenza del TAR di Palermo che si dovrà pronunciare in merito alla questione Muos. Paravizzini, spiega: “Stiamo aspettando la sentenza dal 20 novembre. Sono trascorsi più di due mesi, ma ancora non abbiamo avuto nessuna risposta. La sentenza è una delle speranze che ha il popolo NoMuos e il popolo siciliano. Non escludo che un tale ritardo possa essere stato dovuto alle troppe pressioni che provengono da più parti. Per il momento, aspettiamo”.